Host 2023, il salone dell’ospitalità professionale ai nastri di partenza
Sono previsti oltre 2 mila espositori, dei quali il 40% stranieri, e un palinsesto di 800 appuntamenti focalizzati sull’innovazione sostenibile nel settore

Il comparto dei consumi fuori casa ha dimostrato negli ultimi anni tutta la propria resilienza, riuscendo a recuperare quasi del tutto i volumi pre-Covid grazie anche alla spinta sull’innovazione sostenibile. Temi che saranno al centro di Host, il salone internazionale dell’ospitalità professionale, il fuoricasa e il retail che permetterà di conoscere tutti gli ultimi trend in tema di macchine, tecnologie, semilavorati, format, accessori e servizi.
In programma presso fieramilano a Rho da venerdì 13 a martedì 17 ottobre, la manifestazione conferma anche in questa edizione la propria vocazione internazionale. Sono previsti, infatti, oltre 2 mila espositori, dei quali il 40% stranieri (soprattutto tedeschi, spagnoli, francesi e statunitensi) che incontreranno hosted buyer provenienti da 75 Paesi del mondo. Lo spazio espositivo sarà organizzato in tre macroaree: ristorazione professionale-bakery, pizza, pasta; caffè-tea, bar-macchine per caffè-vending e gelato-pastry; arredo-tecnologia e tavola.
Consumi out of home in crescita
Il contesto è quello di un mercato che non è stato frenato dalla corsa dell’inflazione. Da un’indagine realizzata dalla società di ricerca Circana, solo un intervistato su dieci dice di avere difficoltà a consumare fuori casa nonostante il caro prezzi. Tanto che nei primi sei mesi dell’anno i consumi out of home in Italia hanno raggiunto i 66 miliardi di euro, in crescita del 14% sul corrispondente periodo precedente. Un trend positivo che si riflette anche nell’incremento degli scambi commerciali globali legati ai prodotti Host (mondo che comprende le macchine da caffè/vending, per la panificazione e la pasticceria, per la ristorazione professionale e l’arredo-tavola): secondo dati di Export Planning, il commercio mondiale di queste filiere ha toccato nel 2022 un nuovo massimo, pari a 178,3 miliardi di euro, a livelli ampiamente superiori a quelli pre-pandemici (+38% rispetto al 2019). Il comparto più rilevante è risultato l’arredo-tavola, che l’anno scorso ha registrato un valore prossimo ai 94 miliardi di euro (+35% rispetto al 2019). Mentre la ristorazione professionale ha messo a segno la maggiore crescita rispetto ai livelli pre-pandemici (+45%), sfiorando i 75 miliardi di euro.
Fonte: repubblica.it