Accoglienza senza glutine, un’eccellenza italiana

28 Agosto 2023 

Esistono diversi gap fra l’ospitalità italiana e quella estera, ma ce n’è uno, particolarmente interessante, che vede il nostro paese emergere come vera e propria eccellenza. Di cosa stiamo parlando? Dell’accoglienza senza glutine. Ovvero della capacità delle strutture ricettive e ristorative italiane di offrire un servizio sicuro e di qualità alle persone che convivono con la celiachia. Una malattia intestinale scatenata dall’ingestione di glutine, la cui unica terapia è una dieta rigorosamente senza glutine, che, secondo le stime, colpisce l’1% della popolazione, anche se la quota di individui diagnosticati è molto inferiore. In Italia per esempio sono diagnosticati circa 250.000 celiaci su oltre mezzo milione stimati.

Sarà che la componente enogastronomica ricopre un ruolo dominante nell’esperienza turistica italiana. Sarà la tradizione particolarmente “glutinosa” della dieta italiana, che su pizza, pane e pasta ha costruito una fama ormai globale. Sarà un’associazione di pazienti, l’Associazione Italiana Celiachia, particolarmente attiva sul fronte dell’Alimentazione Fuori Casa senza glutine, con il suo programma AFC. Sta di fatto che l’Italia viene considerata un vero e proprio “paradiso per celiaci”.

Questo dato emerge a livello qualitativo, sia leggendo e ascoltando le esperienze dirette dei turisti celiaci stranieri, durante gli incontri fra le associazioni celiachia europee, come per esempio nelle convention organizzate da AOECS (Association of European Coeliac Societies). Sia dalle esperienze all’estero delle persone celiache italiane, che spesso ammettono di non trovare la stessa varietà e qualità di prodotti e servizi garantiti senza glutine a cui sono abituati in Italia. 

Il primato si riflette anche a livello quantitativo. Infatti, se prendiamo i dati relativi alla presenza di reti strutturate di locali idonei al servizio senza glutine, ma anche il numero effettivo di strutture aderenti, l’Italia si colloca ai primi posti in classifica, insieme a Spagna, UK e Olanda.  

Cos’è il programma AFC dell’Associazione Italiana Celiachia

Il programma AFC – Alimentazione Fuori Casa senza glutine nasce nel 2000, grazie alla volontà dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) di creare un circuito di locali informati capaci di offrire un servizio senza glutine idoneo e di qualità alle persone celiache. Il programma è rivolto a qualsiasi struttura ristorativa e ricettiva, dagli alberghi ai villaggi turistici, dagli agriturismi ai rifugi di montagna, dai b&b alle gelaterie, dai bar alle enoteche, dai laboratori di panificati alle pizzerie. 

Chi vuole aderire deve seguire un corso base sulla celiachia e sull’alimentazione senza glutine e, successivamente, firmare un protocollo di intesa con AIC, con il quale si impegna a rispettare uno standard tecnico specifico sulla cucina gluten free, a fare aggiornamenti successivi e controlli periodici da parte del personale qualificato AIC. I costi di partecipazione sono simbolici, quando non completamente inesistenti, in base alle regole di ogni AIC territoriale. 

Dal canto suo AIC si impegna a dare supporto e visibilità al servizio senza glutine garantito da ciascuna struttura, attraverso una serie di strumenti di comunicazione, fra cui: la vetrofania annuale, la guida annuale sia cartacea sia digitale, e l’APP AIC Mobile, con una versione specifica per i turisti celiaci stranieri.

La sfida? Mantenere il primato 

Il programma AFC dell’Associazione Italiana Celiachia costituisce un’eccellenza e un punto di riferimento per le associazioni estere dedicate alla celiachia. Basti sapere che molte di queste, l’ultima per esempio è stata una neonata associazione celiaci Israeliana, chiedono ad AIC una specifica formazione sul programma AFC in modo da poterlo esportare nel proprio Paese.

Eppure, ad oggi, le strutture aderenti al network AFC in Italia sono poco più di 4.000. Un numero alto rispetto alle strutture delle reti estere, ma una percentuale ancora bassa rispetto al totale di strutture ricettive in Italia.

Questo significa che ci sono ampi margini di crescita. Chi nel settore Ho.Re.Ca. riuscirà a sfruttare, nel modo giusto e prima degli altri, l’opportunità del senza glutine, non solo avrà la possibilità di differenziarsi e di aprirsi a una fetta di mercato sempre più ampia, che ancora non trova le risposte che cerca, ma contribuirà a mantenere e a consolidare il primato dell’Italia nell’accoglienza senza glutine.

Per approfondire e aderire al programma AFC, vai allo spazio dedicato dell’Associazione Italiana Celiachia