Turismo a Milano, gli hotel e la spinta di Pasqua: i numeri della ripresa

12 Aprile 2022 

Gli alberghi di Milano hanno tra il 35 e il 40% delle camere prenotate, in linea con il 2019 pre Covid. Senza arabi e russi, crescono gli arrivi dagli Stati Uniti. E la città spera nel traino delle Olimpiadi invernali 2026

Milan, Italy – 2 February, unidentified crowd of shopping people in the Galleria Vittorio Emanuele II

Prove di ripartenza per il turismo milanese, con Pasqua alle porte e gli altri ponti festivi in arrivo. Gli alberghi della città hanno tra il 35 e il 40% delle camere prenotate, in equilibrio tra il «tutto esaurito» di alcuni e la situazione meno rosea di altri. Ma la speranza è il last minute, per arrivare ad avere una camera su due occupata. «Può sembrare una cifra bassa il 35-40% — spiega Fabio Primerano, vicepresidente di Federalberghi Milano — ma l’aspettativa è che possano arrivare prenotazioni all’ultimo minuto». Il confronto con l’ultimo anno «normale» conforta: «Nel 2019 la situazione in questo periodo era simile: il grosso delle prenotazioni arriva sotto data. La speranza è che questo numero tenda a salire per superare abbondantemente il 50%».

La ripartenza da metà febbraio

Lo conferma uno tra gli hotel di fascia alta della città, il Principe di Savoia: «Stiamo andando discretamente bene per il weekend pasquale: il business è molto last minute, tra giovedì e venerdì la situazione può ancora migliorare». L’andamento delle prenotazioni è cambiato da metà febbraio: «Questo weekend siamo al completo — dicono dall’hotel Spadari —, ma anche gli ultimi finesettimana abbiamo avuto quasi sempre il tutto esaurito». Stessa situazione passando a pernottamenti più tipicamente giovanili: «Stiamo andando decisamente bene — dicono da Combo —: siamo già al 100% per questo weekend e la stessa cosa si è verificata negli ultimi finesettimana». «Abbiamo visto un aumento delle prenotazioni da metà febbraio», conferma Carlo Dalla Chiesa, ceo di Ostello Bello: «Nonostante la presenza degli americani sia lontana dai numeri di prima, dall’Australia gli arrivi siano ancora pochissimi e la combinazione tra Covid e politica internazionale terrà ancora lontani per un po’ gli asiatici, c’è un cauto ottimismo. I segnali di ripresa sono arrivati prima a Milano che nelle altre città italiane in cui siamo presenti».

I Paesi di provenienza

Esclusa la Russia e «mancando ancora molti arabi» ecco quindi i clienti che potranno andare ad aumentare le richieste di prenotazioni: «Speriamo — dice Primerano — nel mercato nord americano, per l’apprezzamento del dollaro, e più avanti in quello sudafricano e sudamericano, che entrano nell’inverno». Volano per la riscossa del turismo milanese e lombardo saranno le Olimpiadi 2026, che il governatore Attilio Fontana, ieri alla Bit a Fieramilanocity, ha definito «del tutto nuove: le prime sostenibili e diffuse». L’obiettivo ora è «accelerare sulla realizzazione delle infrastrutture e delle nuove strutture». Accanto alle grandi opere è «importante sollecitare i territori affinché adeguino l’offerta ricettizia». Lo sport è «un veicolo eccezionale per il turismo — ha aggiunto il ministro Massimo Garavaglia — e le Olimpiadi saranno una grandissima occasione di sviluppo del territorio». Per questo, oltre all’appuntamento del 2026, la Lombardia ospiterà anche i World Winter Master Games nel 2024. Non solo: l’annuncio, lasciato però in sospeso dal ministro, è che  «la Lombardia ospiterà anche le Olimpiadi giovanili nel 2028».

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Fonte: milano.corriere.it