Fumagalli, dopo Candy investe 400 milioni sulle imprese e apre il primo hotel a Milano

Industria, innovazione, senza dimenticare il turismo, attività chiave per il rilancio del Paese. Partendo da Milano, di fronte alla Biblioteca Ambrosiana, nel cuore della città, a pochi passi dal Duomo dove sta nascendo un nuovo hotel di lusso. È l’ultima svolta della famiglia imprenditoriale Fumagalli, passata attraverso molte evoluzioni nell’industria nazionale. «Puntiamo sulle aziende, per sostenerle in questa fase difficile, soprattutto quelle tecnologiche. Ma ora guardiamo anche agli alberghi, con un po’ di coraggio ma convinti che, se le tensioni geopolitiche si allenteranno, questo settore potrà contribuire ad accelerare la crescita del Paese. Ma l’attenzione è rivolta anche alle imprese, guardiamo anche meccanica e automazione. Sarebbe un po’ un ritorno alle origini della mia famiglia che ha dato vita a una realtà come la Candy. L’abbiamo ceduta perché era chiaro che negli anni della crisi finanziaria, e poi con l’ingresso, prepotente, dei competitor coreani, turchi e cinesi, l’azienda aveva bisogno di spalle più forti per l’ulteriore sviluppo. Ma dei circa 470 milioni di liquidità netta ricevuta nel 2019 dalla Haier la nostra famiglia ne ha reinvestiti circa 400 nell’economia reale».
Investitori «pazienti»
Beppe Fumagalli, 61 anni, non ha rinunciato a svolgere il ruolo di imprenditore e investitore «paziente» che punta il proprio patrimonio sulle imprese più piccole e nello stesso tempo attiva i capitali di altre famiglie industriali. Continua a occuparsi di aziende a fianco del fratello Aldo e di due dei quattro figli Francesco, 31 anni, e Carolina, 32. I figli hanno infatti aperto una finestra nuova rispettivamente sull’attività di private equity e sull’immobiliare alberghiero. Senza dimenticare gli investimenti negli Stati Uniti dove «abbiamo un’antenna accesa sull’innovazione di frontiera attorno alla californiana Tae. Studia la fusione nucleare pulita e noi stiamo lavorando per allargare la nostra presenza nelle energie rinnovabili. Un filone, quello dell’innovazione, che ha comunque il suo fulcro in Italia — dice Fumagalli — dove abbiamo investito nella Eurotech di Udine che studia come fare entrare l’Internet Of Things nell’industria, dai treni agli scaldabagni. Le aziende italiane medie e piccole devono aggregarsi per creare dei poli solidi e così competere sui mercati internazionali. Tecnologia, design, agroalimentare, arte, natura e benessere possono attrarre ingenti capitali in Italia per accelerare la crescita. E il private equity condotto dalle famiglie industriali può fare da catalizzatore di aggregazioni e di crescita perché i capitali degli imprenditori portano anche competenze». In tutto, le aziende del «sistema» Fumagalli hanno un fatturato aggregato che nel 2022 vale circa 250 milioni.
Alberghi a Milano e in Sardegna
Il nuovo fronte è appunto il turismo. Che per i Fumagalli — dinastia brianzola — è Milano e la Sardegna. Il primo progetto è a Puntaldia, in provincia di Sassari, dove lo storico Due Lune, già di proprietà della dinastia, riapre il 6 maggio come cinque stelle, dopo un restyling degli spazi comuni e delle camere. L’albergo, realizzato nel 1983 da Peppino Fumagalli, fondatore di Candy Elettrodomestici e padre di Beppe, fa parte di un complesso che si estende per 90 ettari in un tratto di costa davanti all’Area Marina Protetta di Tavolara–Punta Coda Cavallo. Beppe Fumagalli controlla la società proprietaria dell’hotel con le sorelle Laura e Lella e ne segue la gestione con la figlia Carolina, laurea in lettere all’università Cattolica di Milano, master alla Marangoni a Parigi, che ha fatto di questa attività immobiliare il suo impegno. E ora guarda agli altri investimenti familiari in aree di sviluppo nel Nord della Sardegna che si trasformeranno in iniziative per il turismo».
Ma la novità assoluta è Milano. La famiglia ha già depositato i progetti per trasformare in via Cardinal Federico un antico immobile. «Avrà una formula ricettiva nuova, quella dei ‘serviced apartments’ con 33 unità immobiliari di lusso con palestra, caffetteria, penthouse all’ultimo piano e altri servizi per clientela business e turisti nella zona della tradizione milanese».
Fonte: corriere.it