Jesolo, aumenti del gas fino al 260%: albergatore costretto a chiudere le strutture

22 Gennaio 2022 

Matteo Rizzante gestisce un gruppo alberghiero familiare con sette strutture a Jesolo: «Tenevamo le strutture anche in inverno per garantire lavoro e stabilità ai 200 membri dello staff. Ora non sarà più così, è una sconfitta incredibile»

Il caro bollette non conosce pietà e va a colpire duramente il settore turistico, già impegnato nel ricomporre i cocci delle chiusure per il coronavirus. Prezzi energetici folli per periodi di apertura brevissimi, con alberghi che hanno già pianificato le prossime chiusure. «Abbiamo provato a riaprire ma la situazione è peggio dell’anno scorso. Siamo allo stremo». A parlare è l’albergatore jesolano Matteo Rizzante, sconcertato nel mostrare una bolletta luce e gas di 23 mila euro per il suo Hotel Sorriso, che a parità di consumi ne aveva pagati 8 mila lo scorso anno. «Quelli energetici sono costi fissi, su cui non abbiamo potere. Aumentiamo il prezzo senza poter fare nessuna scelta e perdendo i clienti». Rizzante gestisce un gruppo alberghiero familiare con sette strutture a Jesolo. Tra questi, il cinque stelle J44, i due hotel a quattro stelle Adlon e Sorriso, il tre stelle Marina, i residence Progresso e Marina, e Villa Valentina. Mentre la pandemia aveva costretto il gruppo jesolano a tenere aperta solo una struttura, quest’anno si era deciso di ripartire anche durante la stagione invernale, come da tradizione del gruppo.

La scelta di rimanere aperti anche in inverno

Questo, spiega Rizzante, per garantire un lavoro stabile e regolare ai 200 membri dello staff. «Viviamo la stagionalità 12 mesi all’anno, anche se in inverno non abbiamo grandi flussi ne guadagni – spiega Rizzante.– In questo modo, anche andando in perdita riusciamo a tenere il personale in azienda». Rizzante e soci, fiduciosi per la nuova stagione di ripresa dopo le chiusure pandemiche, calcolavano di poter stringere i denti e mantenere un ritmo soddisfacente. Poi però è arrivata una mazzata inaspettata e incontrollabile per gli albergatori, così come per tantissime industrie e imprese venete.

La stangata

L’aumento della domanda di metano in tutta Europa ha scatenato la crisi del gas, il cui prezzo è aumentato del 500%, con costi devastanti a partire da ottobre nelle bollette di famiglie e imprese. L’Hotel Sorriso ha visto aumentare il costo di luce e gas dell’80% a ottobre e del 260% a novembre, prima del picco di dicembre, che ne ha reso la gestione insostenibile. Anche il lussuoso J44 ha pagato il triplo rispetto a dicembre 2021. A registrare cifre iperboliche è stato però l’Hotel Marina. Aperto per sei giorni a dicembre per un evento sportivo, ha ricevuto una bolletta di 10 mila euro, che lo costringerà a chiudere per tutta la stagione. Per i prossimi mesi, il piano di Rizzante è ottimizzare le risorse concentrandole sul J44, che sarà l’unico a restare aperto dal 4 febbraio. Anche l’Hotel Adlon, l’unico attualmente aperto, chiuderà il 6 febbraio. «Spero di non perderci troppo. Dobbiamo cercare di riprenderci mentalmente, ma ci stanno costringendo alla chiusura forzata – spiega ancora Rizzante. – È una sconfitta incredibile. Non sappiamo se riapriremo a marzo e si prevede che quest’estate le bollette non scenderanno ai livelli del 2019».

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Fonte: corrieredelveneto.corriere.it