Tanti hotel all’asta o in vendita: “Attenzione alle infiltrazioni mafiose”

26 Ottobre 2021 

In Trentino circa un centinaio di strutture rischiano di essere svendute. Allo studio l’istituzione di un fondo salva alberghi

Superano le cento unità gli hotel in vendita o all’asta in Trentino, cioè circa il 7% delle strutture alberghiere presenti sul territorio della Provincia. Un dato che fa alzare le antenne su un tema particolarmente delicato, cioè quello delle possibili infiltrazioni mafiose nel settore della ricettività. Gli alberghi infatti, in un periodo di difficoltà come quello legato al Covid, rischiano di essere svenduti e di diventare attività per il riciclaggio di denaro sporco.

Anche per evitare questo rischio, è allo studio da parte della Provincia l’istituzione di un fondo salva alberghi: “È di fondamentale importanza che la Provincia monitori con attenzione la situazione creando gli anticorpi fondamentali per evitare infiltrazioni mafiose e coordinando la propria azione con le forme d’intervento per il settore disposte a livello nazionale” evidenzia la consigliera provinciale di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi.

Per quanto riguarda i destinatari del fondo, continua Ambrosi, “gli interventi non dovranno andare a supportare strutture che non sono più in grado di stare sul mercato a causa di problematiche profonde e di lungo periodo, perché ciò si rivelerebbe una perdita secca per la Provincia e un’ingiustificabile discriminazione verso tante aziende trentine che vanno avanti grazie alle proprie capacità e caparbietà nel pieno spirito di autonomia imprenditoriale”.

“È giusto però che a quelle gestioni sane e virtuose in difficoltà temporanea di liquidità (perché ad esempio hanno fatto investimenti ingenti nel periodo precedente alla crisi pandemica da cui non sono riuscite a rientrare) venga data la possibilità di mettere nuova benzina nel motore per proseguire con la propria attività, lavorando e dando lavoro a tante famiglie, prima che le criticità si acuiscano. Dunque non deve trattarsi di mero assistenzialismo perché, parafrasando Margaret Thatcher, non esistono soldi del Trentino ma dei contribuenti trentini, che – conclude Ambrosi – vanno utilizzati in maniera oculata e lungimirante dalla PaT affinché il nostro tessuto socioeconomico resti sano e vitale”.

In merito all’istituzione del fondo salva alberghi, l’assessore provinciale Mattia Gottardi ha fatto sapere che l’iniziativa è in fase di verifica: il ministero del turismo ha previsto fondi integrati per più di un miliardo e credito fiscale per 530 milioni per il rinnovamento e la riqualificazione delle strutture, con una percentuale a fondo perduto; ci sono poi 748 milioni di fondi Bei che riguardano anche turismo di montagna e quello sostenibile, e infine il fondo nazionale del turismo per 150 milioni per migliorare l’eccellenza dell’ospitalità. Infine, i 658 milioni dei fondi di garanzia.

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Fonte: trentotoday.it