Ecco come cambiano gli hotel nel post covid

24 Marzo 2021 

Addio buffet, check in virtuali e massima attenzione all’igiene

Mentre il settore turistico fatica a vedere la luce in fondo al tunnel della pandemia – nei primi nove mesi del 2020 le presenze nelle strutture ricettive italiane sono calate del 50,9% rispetto all’anno precedente, e per il 2021 le incognite sono ancora tante -gli hotel iniziano a progettare il futuro che li attende dopo il covid. Come cambieranno gli alberghi e le strutture ricettive per adattarsi alla nuova normalità?

La strada per ripartire passa da due tecnologie in particolare: digitalizzazione e big data, con un occhio alla sostenibilità. Tecnologie che possono essere usate per gestire prenotazioni, politiche di cancellazioni e rimborsi totalmente da remoto. Secondo Hotel Management, ad esempio, l’aumento dell’uso dei pagamenti digitali ha fatto sì che si diffondessero sempre più servizi come il check-in contactless, con totem al posto degli operatori in carne e ossa, o le “chiavi digitali” gestite da app via mobile. Queste tecnologie consentono inoltre di ridurre consumi e impatto ambientale delle attività ricettive. “I big data rappresentano il futuro e lo vediamo dal fatto che vengono usati in diversi settori, come l’edilizia e soprattutto il turismo”, osserva Ercole Vagnozzi, già docente di business intelligence e customer relationship management presso l’Università di Bologna. “La creazione di big data attraverso sensori e monitoraggio in tempo reale permette, attraverso la predittività e l’intelligenza artificiale, di ottenere numerosi vantaggi. Si possono ad esempio integrare i dati interni e i big data di settore impiantistico e metereologico, ottenendo benefici per l’azienda e l’ambiente”.

Cresce anche l’attenzione di hotel e clienti al tema della sostenibilità ambientale: sempre più strutture mirano a ridurre inquinamento e impatto sull’ambiente venendo così incontro alle esigenze della clientela, in particolare la più giovane. Negli Usa il 62% dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni ha fatto sapere di preferire strutture che mettano al centro le politiche “green”. In Italia un’iniziativa del genere è stata adottata da una struttura sulla costa adriatica abruzzese, l’hotel Sporting di Alba Adriatica. “L’unico modo per cercare di uscire da questa difficile situazione consiste nell’adeguarsi agli ultimi trend e la digitalizzazione è uno di questi”, spiega il direttore dell’albergo, Andrea Montecchia. “Per questo motivo, grazie alla società Grempredictive abbiamo adottato un sistema di big data per migliorare l’impatto ambientale della zona lavaggio e del servizio colazioni, attraverso la riduzione dei consumi di acqua, detersivi ed energia elettrica. Le stime di abbattimento dei consumi partiranno da un 15% e, tramite l’apprendimento connesso alla crescita dei big data, potranno arrivare anche al 30%. Si tratta di un progetto pilota studiato appositamente per capirne i vantaggi e l’applicabilità in ambiti come la cucina, la lavanderia e nella catena del freddo”.

Un altro tema centrale per gli hotel del post pandemia è l’igiene, questione che a causa dell’emergenza sanitaria è diventata prioritaria per i clienti. Secondo una ricerca di American Lodging Association, la pulizia complessiva e la presenza di protocolli aggiornati anti covid è al secondo posto tra i criteri che i clienti valutano nella scelta di una struttura, con il 62%, contro il 38% del pre pandemia. I gestori delle strutture, secondo Hotel Management, devono presentare ai clienti certificazioni formali, approvate dalle autorità sanitarie, che garantiscano l’effettiva adozione di procedure di pulizia accurata: per farlo può essere necessario assumere un “cleanliness manager”, che sviluppi piani precisi e istruisca il personale. Collegata a questo aspetto c’è la necessità di ridisegnare gli spazi in cui si consumano i pasti: le lunghe file ai buffet, gli utensili condivisi e i distributori di bevande sono perfetti alleati per la diffusione di virus e germi. Per questo gli hotel del futuro dovranno prevedere ristoranti con posti a sedere distanziati, menu consultabili con il QR code, superfici antimicrobiche e distributori di cibo automatici.

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Fonte: it.businessinsider.com