Alberghi in rivolta: nel decreto maggio misure inadeguate Settore a rischio

È firmata da un gruppo di oltre 200 gestori indipendenti di hotel e villaggi di tutta Italia fra cui Garibaldi Hotels, Buone Vacanze, Allegroitalia, Futura Gestioni, Apulia Hotels, GreenBlu, Class Hotel una lettera per il ministro Franceschini sul decreto Maggio.
Le misure inserite nel decreto, infatti, vengono giudicate dal comparto alberghiero “inconsistenti e pericolose”: “Abbiamo dato tutto il tempo necessario sperando in un supporto concreto e ci troviamo adesso a ridosso della stagione estiva con delle ipotesi del tutto inopportune che non permetteranno non solo di affrontare le aperture stagionali ma neanche di sostenere l’impatto determinato dal Covid-19 nel futuro delle aziende”, dice Fabrizio Prete, direttore generale Garibaldi Hotels.
Nello specifico si contesta l’idea del credito d’imposta del 60% sul canone annuo di affitto: “Da quanto emerge nella bozza del decreto, i gestori sarebbero costretti a pagare comunque l’intero affitto previsto dai contratti di locazione o di affitto d’azienda, senza possibilità di prevedere un aiuto finanziario che possa permetterne il pagamento (vista l’attuale crisi di liquidità data la totale inattività imposta fino a oggi che rende impossibile anticipare queste somme) e senza alcuna tutela rispetto alla possibilità che il proprietario possa richiedere la risoluzione del contratto nel caso l’affitto non venga pagato secondo quanto stabilito da contratto” si legge nella lettera firmata dagli albergatori.
Altro tema cruciale è infatti l’aspetto finanziario per i gestori alberghieri che si trovano di fronte alla difficile applicazione del decreto liquidità, applicazione ormai demandata alle banche, le quali difficilmente finanzieranno aziende appartenenti ad un settore dichiaratamente tra i più colpiti da questa emergenza sanitaria/economica riconoscendolo ad alto rischio.
Inoltre, la bozza del decreto non prevede alcun meccanismo relativo all’utilizzo del credito d’imposta sia per quanto riguarda la tempistica (cioè se bisogna aspettare la fine dell’anno per poter accertare il credito o se può essere fatta su base mensile già dal 2020) né sulle modalità.
“Tutti i contratti commerciali nazionali e esteri sono stati annullati cosi come gli acconti stabiliti, le caparre versate dai clienti restituite con un quadro finanziario aziendale irreversibile” è il commento di Franco Falcone, presidente di Buone Vacanze.