Aeroporti, pronto il piano di riordino del ministro Passera
Luce verde dal Governo all’Atto di Indirizzo voluto dal ministro dei trasporti Corrado Passera (nella foto) per la definizione del “Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale”. Il piano, atteso da quasi 30 anni, prevede la riorganizzazione delle 112 strutture aeroportuali italiane (11 delle quali ad uso esclusivamente militare), e l’ultima parola sul progetto spetterà alla conferenza Stato-Regioni e al Presidente della Repubblica.
L’Atto di Indirizzo prevede uno stop alla costruzione di nuovi aeroporti e suddivide le strutture presenti sul territorio in due fasce: 31 aeroporti sono stati dichiarati di rilevanza strategica europea e nazionale (Bergamo, Bologna, Genova, Milano Linate, Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia, Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Verona, Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste Lampedusa, Pantelleria, Rimini e Salerno), mentre le rimanenti 70 strutture aperte al traffico civile(tra esse spicca Brescia Montichiari, oggetto da tempo discussioni su un possibile rilancio) saranno affidate alle Regioni che ne valuteranno interventi tecnici ed eventuali dismissioni.
Per i principali aeroporti nazionali sono previsti un intervento di capitali privati nelle quote societarie, un programma di infrastrutturazione da realizzare in particolare attraverso collegamenti più diretti con il trasporto ferroviario ad alta velocità (questi ultimi in particolare per l’aeroporto di Venezia) e la possibilità di gestione congiunta di più spazi da parte di un unico soggetto attraverso “Reti Aeroportuali” che differenzino per uso le strutture presenti sullo stesso territorio.
Afferma il ministro Passera in una nota: “Con l’Atto di indirizzo colmiamo una grave lacuna del nostro Paese che durava da 26 anni. Il provvedimento è uno strumento importante per avviare il riordino di un settore per noi strategico, favorendone lo sviluppo e il recupero di efficienza. Concentriamo sforzi e investimenti sugli aeroporti che rientrano nei piani infrastrutturali europei e, al tempo stesso, confermiamo il ruolo degli scali territoriali che servono importanti realtà locali. Attraverso la razionalizzazione dei servizi, un piano di infrastrutturazione a medio periodo, la costituzione di reti aeroportuali, l’Italia può davvero ambire ad avere un sistema all’avanguardia e competitivo a livello internazionale, evitando sprechi di risorse pubbliche. La collaborazione con le Regioni sarà fondamentale”.
6 e 7 febbraio: la MCE compie dieci anni
Al via la nuova edizione della Mobility Conference Exhibition. Ospiti Passera e Marcegaglia
Il 6 e il 7 febbraio si tiene a Milano la 10° Mobility Conference Exhibition, organizzata come ogni anno da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano con il patrocinio delle principali istituzioni cittadine e regionali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra i temi che verranno trattati nei due giorni di incontri, lo sviluppo parallelo (anche in termini di finanziamento) della rete autostradale e del trasporto pubblico milanese, l’apertura del mercato energetico alla concorrenza e la conseguente necessità di infrastrutture per il trasporto delle fonti di energia. Tra gli ospiti dell’evento anche il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Tutte le informazioni e il programma sul sito www.mobilityconference.it.
Passera: “riordinare il traffico aereo”
Il neoministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha sottolineato la necessità di “razionalizzare il sistema aeroportuale italiano” e di diminuire il numero degli scali. Passera, al centro dell’attenzione degli operatori di settore negli ultimi giorni anche per l’ipotesi di accorpamento dell’Enit al suo ministero, ha dichiarato: “non si può più andare avanti con la filosofia di un aeroporto in ogni provincia senza avere porti, aeroporti e ferrovie collegate insieme e non in parallelo come accade ora con i risultati negativi che oggi vediamo. Dobbiamo fare in modo di avere aeroporti, anche pochi, ma grandi centri che possano tenere collegata l’Italia al resto del mondo”. Il Ministro ha inoltre confermato l’intento del governo di promuovere una liberalizzazione dei trasporti all’interno di un quadro di regole più preciso rispetto al passato.
(Fonte: TTG)
Manovra Monti: giallo sulla sorte di Enit
